Perché la nostra comunità, Climate Commons?
Per funzionare, l’educazione ai cambiamenti climatici non può essere solo di tipo formale. Ovviamente, le istituzioni pubbliche hanno il dovere di svilupparla in modo coerente nelle scuole e nelle università. Ma se rimane confinata a queste istituzioni formali, il suo impatto sarà inevitabilmente limitato. L’obiettivo di Climate Commons – una comunità di pratiche educative coordinata da REPER21 (Romania), Canopée (Francia) e A Sud (Italia) – è quello di diffondere l’educazione al clima nei vari territori europei, sotto forma di varie risorse educative gratuite, co-create e co-sperimentate dai cittadini e dalle cittadine, che in questo modo diventano attori ed attrici delle proprie conoscenze, competenze e atteggiamenti in relazione al clima.
La strategia della comunità ClimateCommons è quella di dare priorità allo sviluppo di esperimenti innovativi di educazione al clima nei Luoghi Terzi, a beneficio dei loro “frequentatori abituali” di ogni età e provenienza, che li visitano volontariamente. Ci rivolgiamo ai Luoghi Terzi perché sono modelli organizzativi lungimiranti, profondamente radicati nella vita locale e pensati per incoraggiare progetti comuni, solidarietà e innovazione.
Un “Luogo Terzo” è uno spazio sociale informale, radicato nella vita quotidiana, aperto a tutti/e e caratterizzato dalla libera espressione e dalla circolazione delle idee. Le persone decidono spontaneamente di andarci, non perché devono, ma perché vogliono. Da un punto di vista sociologico, il Luogo Terzo si differenzia da altri due ambienti essenziali per le persone: la casa (“Primo Luogo”) e il luogo di lavoro (“Secondo Luogo”).
Non sei un Luogo Terzo di default, devi sviluppare un Luogo Terzo! Puoi creare un Luogo Terzo in un bistrot, in un parco, in una biblioteca pubblica, in un museo, in una spiaggia, in un mercato rionale, in un centro anziani o in un salone di parrucchiere. Qualsiasi spazio della tua area urbana o rurale che sia liberamente utilizzato dalla cittadinanza può diventare un Luogo Terzo, a patto che sia un luogo in cui si possano discutere idee, condividere conoscenze, creare legami sociali e trovare motivazioni e aspirazioni per un mondo migliore.
Grazie alle loro caratteristiche, i Luoghi Terzi possono fungere da catalizzatori per una vera e propria “educazione popolare” sui cambiamenti climatici, saldamente radicata nel territorio. I Luoghi Terzi sono ambienti sociali dinamici che hanno la capacità di facilitare non solo la “consapevolezza climatica”, basata sull’acquisizione di conoscenze, ma anche la “cittadinanza climatica”, perché per loro natura i Luoghi Terzi danno luogo allo sviluppo di attitudini e competenze.
Il Luogo Terzo ha le caratteristiche di un “bene comune” perché non è definito dalla proprietà privata (come il bistrot di una persona) o dalla proprietà pubblica (come il museo di uno Stato). Ciò che conta sono i legami sociali che si creano tra i suoi utenti. Un Luogo Terzo di fatto “appartiene” ai suoi frequentatori tanto quanto ai suoi proprietari.
Poiché i Luoghi Terzi sono luoghi di socializzazione aperti e informali, rappresentano un meccanismo essenziale per il funzionamento e la vitalità di una democrazia. Sono ancora più preziosi oggi, in un contesto di transizione ecologica e sociale che richiede una mobilitazione democratica senza precedenti!
La transizione non si realizzerà se non saremo in grado di sfruttare tutto il potenziale di collaborazione e innovazione che esiste nelle regioni. I Luoghi Terzi sono modelli all’avanguardia ancorati a queste aree, che consentono di ampliare e accelerare la propria transizione ambientale e sociale.
Dal punto di vista della nostra comunità di pratiche Climate Commons, i Luoghi Terzi sono contesti sociali essenziali per un’efficace educazione al clima e, più in generale, per trasporre efficacemente i principi del Buen Vivir nella vita di un territorio! L’educazione, la democrazia e il Buen Vivir soffrono in una società in cui questi luoghi di interazione sociale e di circolazione delle idee sono assenti o rari.
A differenza del concetto di “benessere”, che valorizza unilateralmente la produzione, la proprietà privata e il consumo di cose, il Buen Vivir è incentrato sui legami e favorisce la loro rigenerazione e il loro sviluppo. Perché sono i legami che rendono possibile una buona vita, in comune, nelle nostre comunità! Si tratta di legami basati sulla cooperazione, sulla fiducia e sull’equità tra gli esseri umani, ma anche di legami sani e simbiotici tra gli esseri umani e gli ecosistemi naturali in cui gli esseri umani nascono e si sviluppano. In questo modo, il Buen Vivir adatta e approfondisce il significato delle parole “società” e “comunità”, che non si riferiscono più solo agli esseri umani, ma all’intero Mondo Vivente con cui gli esseri umani coesistono nei loro territori.
Promuovere l’educazione al clima e l’azione per il clima come bene comune, co-governato dai suoi utenti, è la missione che Climate Commons ha assunto. La nostra strategia è quella di scegliere i Luoghi Terzi come spazi privilegiati per l’educazione al clima e l’azione per il clima. Il Buen Vivir, con i suoi principi incentrati sui legami creati tra esseri umani e non umani, all’interno del Mondo Vivente, è la nostra visione per un futuro desiderabile – sostenibile, resiliente al clima, a basse emissioni, inclusivo e pacifico.