Il «cantiere» delle Risorse Educative Aperte (REA)
Nel contesto attuale di crisi climatica, la necessità di diffondere una consapevolezza ecologista ampia e accessibile è sempre più urgente. Le informazioni ambientali sono spesso appannaggio di esperti e settori formativi formali, rendendo difficile per molte persone avvicinarsi a queste tematiche in modo diretto. In risposta a questa sfida, il progetto Luoghi Terzi Climatici si propone di sviluppare delle Risorse Educative Aperte (REA) europee: materiali educativi comuni, aperti e partecipativi, che mettano al centro l’esperienza della comunità e l’azione collettiva per il clima. Vediamo cosa significa concretamente creare queste risorse e come possono rivoluzionare l’approccio all’educazione ecologista nei nostri luoghi quotidiani di incontro e scambio.
Cosa sono le Risorse Educative Aperte?
Le Risorse Educative Aperte (REA), dall’inglese Open Educational, sono materiali didattici digitali resi disponibili con licenze che ne permettono il riutilizzo, la modifica e la distribuzione. Queste risorse includono una vasta gamma di materiali, come libri di testo, video didattici, moduli di lezione, corsi completi, software educativi e piattaforme interattive.
Il concetto di REA è emerso all’inizio degli anni 2000, con l’obiettivo di rendere l’istruzione più accessibile e collaborativa a livello globale. L’UNESCO ha svolto un ruolo chiave nella promozione delle REA, adottando nel 2019 la “Raccomandazione sulle Risorse Educative Aperte”, che incoraggia gli Stati membri a sviluppare politiche a sostegno dell’uso e della condivisione di risorse La Commissione Europea ha sottolineato l’importanza delle REA nel quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell’istruzione e della formazione, riconoscendo il loro ruolo nel migliorare l’accesso all’istruzione e nel favorire l’innovazione pedagogica. In ambito europeo si inserisce la European School Education Platform, che ha integrato i servizi precedentemente offerti da eTwinning e School Education Gateway. Questa piattaforma funge da punto di incontro per il personale scolastico, il mondo della ricerca e i decisori politici, offrendo notizie, interviste, pubblicazioni, esempi di pratiche, corsi e opportunità di partenariato per progetti Erasmus+.
Come intendiamo le RAE nella comunità Climatecommons.eu
Attraverso il progetto Luoghi Terzi Climatici, la comunità di pratiche ClimateCommons.eu sta sperimentando nuovi modelli di Risorse Educative Aperte che affrontano il tema dell’educazione ecologista in modo innovativo.
Intendiamo le RAE non solo come materiali didattici, ma anche come spazi collettivi di apprendimento e condivisione di esperienze in cui la conoscenza, i valori e le competenze possono essere liberamente scambiati e co-creati dalla comunità stessa. Sono alternative ai sistemi educativi tradizionali e non appartengono a una singola istituzione, ma alla comunità che li vive e li nutre, offrendo uno spazio aperto in cui ogni individuo può contribuire e sentirsi parte di un movimento di trasformazione culturale e ambientale.
L’idea delle RAE in un contesto come quello dei Luoghi Terzi (biblioteche, parchi, mercati o altri spazi pubblici), amplia la portata dell’educazione ecologista, portandola in spazi informali e invitando tutte le persone a farne parte. I commons possono diventare strumenti potentissimi di educazione non formale e interattiva, capaci di sensibilizzare un pubblico ampio e diversificato sulle tematiche climatiche ed ambientali ed offrendo strumenti concreti per incoraggiare l’azione collettiva e un cambiamento duraturo.
Educazione Ecologista: Cosa intendiamo?
Il concetto di educazione ecologista si fonda sull’idea che l’educazione debba avere un ruolo attivo nel costruire una coscienza critica riguardo alle interazioni tra essere umano e ambiente. L’obiettivo principale è quello di sviluppare una consapevolezza critica sui processi che legano società e ambiente, permettendo di comprendere l’impatto delle azioni umane e di favorire comportamenti responsabili e sostenibili.
L’educazione ecologista incoraggia una visione sistemica e interconnessa, sottolineando l’importanza di valori come la giustizia ambientale e climatica, l’equità sociale e la sostenibilità. Questa forma di educazione ci invita a vedere noi stessi come parte integrante degli ecosistemi naturali, adottando una visione ecosistemica. In questo contesto, il concetto di biophilia di Edward O. Wilson si rivela fondamentale: secondo Wilson, gli esseri umani hanno un’innata affinità con il mondo naturale, un desiderio istintivo di connettersi con la vita e i processi vitali. L’educazione ecologista può risvegliare questa connessione profonda, insegnandoci a comprendere e apprezzare il valore della biodiversità e dei sistemi naturali. La biophilia diventa quindi un valore guida per alimentare una consapevolezza ecologista radicata e trasformativa e per stimolare una partecipazione consapevole e attiva nelle proprie comunità.
Per rendere accessibile l’educazione ecologista al di fuori delle aule scolastiche e degli ambienti accademici, occorre creare esperienze significative e pratiche che siano comprensibili e rilevanti per un pubblico ampio e diversificato. Nei luoghi terzi, questa educazione può arrivare direttamente alle persone nella loro quotidianità, offrendo informazioni e strumenti di azione che risuonano con i loro interessi e bisogni locali.
Creare REA con l’Appreciative Design
Un approccio innovativo per costruire Risorse Educative Aperte è l’Appreciative Design, uno strumento che consente di costruire questi strumenti educativi in modo efficace e duraturo, partendo dalle risorse positive e dalle motivazioni intrinseche delle comunità locali. Questa metodologia, che unisce il Design Thinking all’Appreciative Inquiry, non si limita a identificare problemi da risolvere, ma si concentra sulla valorizzazione delle risorse già presenti e delle potenzialità collettive. L’Appreciative Design offre così un approccio centrato sull’empatia e sulla partecipazione della comunità, fondamentale per co-creare esperienze educative che siano significative per le persone e che rispondano ai loro bisogni reali in modo empatico e collaborativo.
Nel progetto Luoghi Terzi Climatici, l’approccio dell’Appreciative Design si traduce in attività educative pensate per adattarsi ai bisogni e alle aspirazioni specifiche di ogni comunità. La prima fase del processo, quella dell’empatia, coinvolge le persone che frequentano il Luogo Terzo nel definire quali risorse e interessi possono essere valorizzati e messi al servizio di un’educazione ecologista. Così facendo,le risorse educative diventano spazi “su misura”, in cui la comunità si riconosce e che considera propri. Inoltre, attraverso questa lente, queste risorse vengono trasformate in esperienze pratiche e partecipative che stimolano l’azione collettiva per il clima.
Un esempio di questo processo può essere un laboratorio sul riciclo in un parco cittadino, dove si costruiscono conoscenze condivise e si praticano soluzioni concrete per ridurre i rifiuti. Coinvolgendo persone di tutte le età e competenze, queste esperienze permettono alla comunità di sentirsi parte attiva di un cambiamento sostenibile e di costruire insieme un futuro più verde.
Con l’Appreciative Design si mira quindi a sviluppare strumenti educativi che siano:
- Sostenibili, in quanto si basano su risorse già esistenti e motivazioni radicate.
- Accessibili, grazie a una progettazione che tiene conto delle diverse esigenze e della realtà locale.
- Partecipativi, poiché sono co-creati insieme alla comunità, che diventa parte attiva e responsabile della loro gestione e crescita.
REA e la Comunità Educante Diffusa
Le risorse educative libere nei luoghi terzi rafforzano la comunità educante diffusa, una rete educativa che si sviluppa attraverso relazioni, pratiche e valori condivisi tra le persone. Questa comunità non è gerarchica, ma orizzontale e partecipativa, in cui ogni individuo può contribuire alla sensibilizzazione ambientale. Una comunità educante diffusa si configura come una risorsa fondamentale per la trasformazione ecologica, poiché coinvolge attivamente tutti i membri della società in un processo continuo di apprendimento e responsabilizzazione. Gli strumenti educativi liberi, integrando le esperienze di vita quotidiana con contenuti ecologisti, facilitano questo processo, rendendo ogni Luogo Terzo un’occasione di crescita e azione collettiva.
Le REA nei Luoghi Terzi rappresentano una nuova frontiera per l’educazione ecologista e per la sensibilizzazione ai cambiamenti climatici climatica su scala europea. Con il supporto di approcci innovativi come l’Appreciative Design, questi spazi diventano motori di cambiamento e coesione, in cui le persone possono imparare, discutere e agire per il clima in modo concreto e inclusivo. In un periodo storico in cui il coinvolgimento di tutti è cruciale per affrontare la crisi climatica, le REA europee emergono come modelli di educazione partecipativa e diffusa, capaci di integrare il pensiero ecologico nella quotidianità di tutti.
Scopri la Risorsa Educativa Aperta che abbiamo sviluppato, la guida “Appreciative Design for Climate Activism in Third Places”, disponibile qui.
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